RESTAURO DELLE CORTINE MURARIE DEL CASTELLO SVEVO DI BARI (BA).
Perfettamente inserito nell’abitato cittadino, con il lato nord rivolto verso il mare, il Castello di Bari fu costruito intorno al 1131 per volontà di Ruggero il Normanno Tra il 1280 e il 1463 esso fu affidato a vari feudatari, successivamente passò a Ferrante d’Aragona, quando Bari divenne suo dominio regio, e da questi fu donato agli Sforza, in occasione delle nozze di suo figlio Alfonso con la figlia del duca di Milano.
Agli inizi del cinquecento divenne dimora della duchessa di Bari, Isabella d’Aragona, che trasformò il Castello in una lussuosa dimora fortificata meta di letterati, artisti e potenti uomini di corte. Durante la rivoluzione francese fu adibito dai Borboni a fortezza e prigione; poi divenne caserma per la fanteria e la gendarmeria. Attualmente il castello, che mantiene sostanzialmente l’antico splendore, è sede della Soprintendenza ai beni architettonici storici e artistici della Puglia. L’intervento di restauro ha sostanzialmente riguardato il recupero delle cortine murarie del fossato, che versavano in un evidente stato di degrado, dovuto sia a cedimenti di tipo strutturale sia all’alterazione della parte superficiale dei conci di pietra che le rivestivano.
Per la parte interna si è provveduto a recuperare il vecchio loggiato, a realizzare un punto di accoglienza utile anche a fini didattici con sofisticati sistemi di comunicazione multimediale, ed infine a recuperare il vecchio tracciato murario, appartenente probabilmente al primo impianto della fabbrica, visibile attraverso un percorso su passerelle in ferro e vetro.
Il progetto e la direzione dei lavori sono stati curati dall’arch. Marcello Benedettelli della Soprintendentenza per i beni Architettonici e per il Paesaggio della Puglia – Bari.